Vittorio Sgarbi si confessa: la depressione, le nozze con Sabrina Colle e il difficile rapporto con la figlia Evelina.
Vittorio Sgarbi, critico d’arte e figura di spicco della cultura e della politica italiana, si è raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove ha affrontato temi personali e delicati. Ha parlato senza filtri della depressione che lo ha colpito, del sostegno ricevuto da Sabrina Colle, della decisione di sposarla e delle tensioni con la figlia Evelina, che hanno portato a una dolorosa frattura familiare. Ma scopriamo che cosa ha rivelato.
Vittorio Sgarbi e la battaglia contro la depressione
“Non desideravo più nulla, nemmeno vivere” confessa Sgarbi, ricordando i momenti più difficili della malattia che lo ha segnato profondamente. La causa? La fine della sua esperienza al governo. “Ritengo di aver subìto un’ingiustizia assoluta“.
Ha iniziato a perdere peso in modo drastico, fino ad arrivare a 59 chili. “Ero molto debole, sono arrivato a pesare 59 chili. Adesso sono 71” ammette, raccontando i ricoveri al Gemelli, le flebo e la nutrizione forzata.
Ha temuto di morire? A questa domanda il critico d’arte risponde “Ho rischiato di morire. Sono stato in pericolo di vita. Paura no“.

Un periodo segnato dall’apatia, in cui persino il cibo gli provocava repulsione. Fondamentale, in quei giorni, la vicinanza della compagna Sabrina Colle e della sorella Elisabetta, che lo incoraggiavano a reagire e a non lasciarsi sopraffare dalla malattia.
Il rapporto difficile con la figlia Evelina
Tra i nodi più complessi della sua vita resta il rapporto con la figlia Evelina, che ha presentato richiesta di interdizione nei suoi confronti.
“Non so cosa voglia” commenta Sgarbi, ricordando come il patrimonio artistico, composto da circa cinquecento opere, sia ormai vincolato alla Fondazione Cavallini-Sgarbi e quindi sottratto a qualsiasi interesse personale.
“Non ho soldi, mi sono spossessato di tutto” dichiara con fermezza in riferimento ai numerosi quadri oggi di proprietà della fondazione. Una vicenda che aggiunge ulteriore tensione a un quadro familiare già segnato da incomprensioni e ferite ancora aperte.